lunes, 21 de mayo de 2018

Venezuela: MADURO, PRESIDENTE CONFERMATO (+foto)

DdsB-PPVMAALOEJ
Coriolanis Il Venezuela continua a conservare nelle sue mani le chiavi del futuro dell'America latina. Cosí aveva detto nei giorni scorsi il vicepresidente boliviano García Lineras, cosí hanno ribadito le urne elettorali. "Esattamente come all'epoca di Simon Bolivar, il suo ruolo storico é proteggere il nostro continente di fronte all'impero".  Pertanto persisterá la determinata ferocia di sconquassare ad ogni costo questa costante funzione storica. Nel 1999 si sono mosse le placche tettoniche dell'equilibrio geo-strategico, e il maggio del 2018 conferma la resistenza del perno principale che ha contribuito a strutturare
il nuovo equilibrio emisferico. Venezuela resiste e detiene l'ondata dissovente contro la Bolivia e tutti i movimenti sociali anti-egemonici.

Com'era previsto, il monopolio mediatico sta denigrando il risultato, impugna la validitá di un processo, condannato prima che avesse luogo. Suonano il tasto dell'astensione, come argomento per sminuire la portata della vittoria del candidato bolivariano Nicolás Maduro. Infatti, basta ricordare i risultati delle elezioni presidenziali in Colombia e in Cile di due candidati beneamati  dagli Stati Uniti.
COLOMBIA: 2014- J.M. SANTOS venne eletto con il 25% dei suffragi e con l'astensione del 60% . CILE  2017- PIÑERA fu eletto con il 25% dei voti e con una astensione del 51%

TEOREMA NEOLIBERISTA

Questo teorema é vigente, ma non sempre vincente: le elezioni sono OK quando le vinco, in tutti gli altri casi sono fraudolente.  Sono cristalline solo quando vince chi mi sta simpatico o se appartiene alla mia scuderia. L'astensione é sacrosanta- e non se ne deve parlare- quando trionfa qualche personaggio secondario, peró funzionale al sistema dominante. In tutti gli altri casi é un abominio esecrabile. Vedi il rampante presidente francese Macron  eletto con una rachitica frazione della micropartecipazione del 42% degli elettori.

L'affermazione di N. Maduro é un evento politico di ragguardevole portata, poiché é avvenuta in un contesto ambientale marcato da fattori inusuali e artificialmente provocati dall'esterno, tali da rendere insicura la quotidianitá del settore maggioritario dei venezuelani. L'incertezza e la precarietá nel flusso ed accesso ai medicinali e alimenti, é in grande misura il  risultato del piano "accerchiare-asfissiare" di fattura militare nordamericana (Pentagono). Implica la negazione del libero commercio e della circolazione dei capitali appartenenti agli Stati, per paralizzarne ogni transazione internazionale. 


Siamo in presenza di uno shock altamente traumatico, non era certo una giornata elettorale normale in un contesto di normale routine esistenziale. Maduro é riuscito a tener testa alla trasformazione della lotta militare al terreno della politica, in un Paese che é diventato lo spazio sociale piú esposto nell'emisfero occidentale. Come un avamposto del multipolarismo a ridosso delle frontiere del potere egemonico calante, e dello stesso campo minato della NATO (vedi Portorico-USA, Antille olandesi-NATO, e Martinica-Francia). 

Non vi é dubbio che -qualsiasi fosse stato il risultato elettorale- il punto seguente del programma giá elaborato da tempo, é la scalata verso l'embargo petrolifero da parte degli Stati Uniti. E l'inasprimento del boicottaggio richiesto a tutto l'indotto dei Paesi vassalli, per una escalation nel blocco commerciale e finanziario. La Turchia, nel frattempo, ha annunciato l'arrivo di 20 navi di trasporto mercantile marittimo, con pagamenti fuori del dollaro, esterni al circuito bancario ad esso succube.




La guerra di Trump, definitiamente, é guerra economica, applicata indistintamente -e con dosi differenziate- contro nemici, amici, "alleati" o nemici immaginari. Non risparmia nessuno, neppure l'Unione Europea iscritta nella lista dei cattivi per rispettare l'accordo sul nucleare con l'Iran, e per garantire alle proprie imprese la libertá di fare affari in terra persiana. E' da salutare la decisione di pagare finalmente la fattura petrolifera con  gli euro, non piú con i dollari. E' ingiustificabile, peró, che Bruxelles voglia far ingurgitare alla gente venezuelana cucchiaiate dello stesso fiele che Trump somministra ai popoli europei (boycott anti-russo).  


Per chiunque, la guerra economica ha un costo, persino per i suoi promotori che accelerano  la de-dollarizzazione, moltiplicando collaborazione e confluenza dei mondi refrattari ed opposti ai diktat.


Tabella dell'astensionismo nelle Presidenziali

1998     36,5%
2000    43,7%
2006     25,3%
2012      19,4%
2013      21%











  

  
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