viernes, 9 de febrero de 2018

Messico rifiuta l'embargo petrolifero contro il Venezuela

Il ministro dell'Energia Pedro Joaquín Coldwell ha annunciato ufficialmente che il Messico non parteciparà ad alcun embargo o restrizione contro il Venezuela, mostrando preoccupazione per le conseguenze di tale misura di ritorsione sollecitata dagli Stati Uniti. " Sulle possibili sanzioni riguardanti il petrolio a danno del Venezuela, confermo la decisione del ministero delle Relazioni Estere.
Il Messico non imporrà nessuna sanzione a nessun Paese" ha ribadito

Coldwell durante una conferenza stampa nella residenza presidenziale de Los Pinos.
Si è detto preoccupato per le conseguenze che provocherrebero simili sanzioni, non solo per il Venezuela, ma per la stabilità del commercio e per i Paesi dei Caraibi e America centrale che si beneficiano delle condizioni vantaggiose concesse dal governo di Caracas.
Rex Tillerson, ministro degli esteri USA, nonchè presidente della multinazionale petrolifera Exxon Mobil, nell'ultima tappa in Giamaica del suo tour latino-americano, aveva detto a chiare lettere che Washington programma un blocco o restrizioni al commercio del petrolio del Venezuela. La missione di Tillerson era di sondare la disponibilità di altre nazioni a un ventaglio di ritorsioni che prevede colpo di Stato, invio di contingenti militari della regione nel varco dei "corridoi umanitari" e blocco petrolifero.

Finora è la Colombia ad aver manifestato più disponibilità a partecipare attivamente alle operazioni in gestazione nella Casa Bianca. Questo si spiega -tra l'altro- con l'irrilevanza della privatizzata compagnia Ecopetrol, e della certezza che in un quinquennio si esaurisce la già anoressica riserva di idrocarburi.

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